La mia sull'articolo del 13/05/2006
Tutti coloro che leggono questo blog sanno di cosa si sta parlando.
Quindi vediamo di fare mente locale e di chiarire diversi aspetti di questo articolo.
L'articolo parla di una situazione conosciuta, risaputa, chiaramente classificata socialmente, drammatica e preoccupante che e' documentata ampiamente da libri etc etc etc...
Una persona che usa il cervello (che non e' fuggito dalla calotta cranica) sa che quando si legge un articolo-intervista si deve distinguere tra le seguenti cose (programma di italiano di seconda media inferiore):
1. titolo, solitamente di tipo sensazionalistico che deve cogliere l'attenzione del lettore;
2. sottotitolo, inquadramento del contesto sociale;
3. le parole del giornalista e quello che pensa;
4. le parole dell'intervistato.
Il titolo e il sottotitolo presentano la situazione come tipica del Sulcis.
Il giornalista parla dell'argomento ponendo in luce il fatto che i neo laureati devono affrontare uno sradicamento affettivo e sociale per poter trovare lavoro.
L'intervistato risponde alle domande (che eventualmente gli sono state rivolte) delineando efficacemente, prontamente e con grande diplomazia (qualcuno avrebbe potuto rispondere utilizzando il turpiloquio) la situazione che si presenta a tutti i neo laureati. Si tenga ben presente con grande diplomazia, infatti lui non si sta praticamente lamentando, e parla di cio' come di una tappa obbligata, necessaria ma che comunque determina delle rinunce,positive o negative che siano. E' infatti il giornalista che utilizza parole forti e va al sodo della faccenda.
Questo articolo ha suscitato grande scalpore tra i prof del dip di Tisica (i ricercatori sono sempre meno e i finaziamenti inconsistenti, la si puo' chiamare cosi' in Italia).
Alcuni ridono e alcuni dicono che non ci si puo' occupare di superstringhe ad Iglesias.
Ma allora e' necessario un corso intensivo di italiano?
1. L'intervistato non vuole occuparsi di stringhe a Iglesias! Solo un imbecille vorrebbe fare questo!
2. La situazione e' presentata come tipica del Sulcis, ma ormai lo sanno banchi, sedie, computer, muri, porte, finestre, che questa e' una situazione di tutti i neo laureati ITALIANI.
3. L'intervistato non vuole mettere radici secolari ad Iglesias, ma dice una cosa che e' sotto gli occhi di tutti: dalla Sardegna partono tutti i giovani per una formazione post-lauream (doverosa per la crescita intellettuale di un ricercatore) all'estero, ma NON SANNO SE POTRANNO TORNARE PER FARE QUELLO CHE SANNO FARE. L'intervistato non vuole portare il CERN a Ginevra, sa benissimo che le sue conoscenze non sono spendibili direttamente nel mondo del lavoro a Iglesias, dice semplicemente che si stanno chiudendo tutte le porte (la si ricorda la riforma a costo zero della Moratti?).
4. La situazione sarda e' anche piu' drammatica di quella italiana in generale. L'industria non e' mai esistita, l'agricoltura e' in totale decadenza e non c'e' piu' gente che vuole lavorare la terra, non si puo' vivere di solo turismo. E' naturale che le nuove generazioni sarde sentano il peso di questa situazione, infatti se se ne vanno qui non rimane niente: solo una popolazione di via di invecchiamento e quella sarda e' tra le piu' longeve (della serie lunga agonia della Sardegna).
5. I professori non dovrebbero ridere dicendo che l'intervistato si sta lamentando. Io non sono il diretto interessato, ma mi sto incazzando come una bestia da parte sua perche' so quello che ha dovuto sopportare in questi anni di eccellente carriera universitaria. Alcuni non dovrebbero neanche girare per il dip. Bisogna leggere bene l'articolo... cazzo! Infatti e' colpa anche dei professori se esiste questa situazione, e quindi vediamo di non dirci cazzate per piacere.
Detto questo ciao a tutti
Quindi vediamo di fare mente locale e di chiarire diversi aspetti di questo articolo.
L'articolo parla di una situazione conosciuta, risaputa, chiaramente classificata socialmente, drammatica e preoccupante che e' documentata ampiamente da libri etc etc etc...
Una persona che usa il cervello (che non e' fuggito dalla calotta cranica) sa che quando si legge un articolo-intervista si deve distinguere tra le seguenti cose (programma di italiano di seconda media inferiore):
1. titolo, solitamente di tipo sensazionalistico che deve cogliere l'attenzione del lettore;
2. sottotitolo, inquadramento del contesto sociale;
3. le parole del giornalista e quello che pensa;
4. le parole dell'intervistato.
Il titolo e il sottotitolo presentano la situazione come tipica del Sulcis.
Il giornalista parla dell'argomento ponendo in luce il fatto che i neo laureati devono affrontare uno sradicamento affettivo e sociale per poter trovare lavoro.
L'intervistato risponde alle domande (che eventualmente gli sono state rivolte) delineando efficacemente, prontamente e con grande diplomazia (qualcuno avrebbe potuto rispondere utilizzando il turpiloquio) la situazione che si presenta a tutti i neo laureati. Si tenga ben presente con grande diplomazia, infatti lui non si sta praticamente lamentando, e parla di cio' come di una tappa obbligata, necessaria ma che comunque determina delle rinunce,positive o negative che siano. E' infatti il giornalista che utilizza parole forti e va al sodo della faccenda.
Questo articolo ha suscitato grande scalpore tra i prof del dip di Tisica (i ricercatori sono sempre meno e i finaziamenti inconsistenti, la si puo' chiamare cosi' in Italia).
Alcuni ridono e alcuni dicono che non ci si puo' occupare di superstringhe ad Iglesias.
Ma allora e' necessario un corso intensivo di italiano?
1. L'intervistato non vuole occuparsi di stringhe a Iglesias! Solo un imbecille vorrebbe fare questo!
2. La situazione e' presentata come tipica del Sulcis, ma ormai lo sanno banchi, sedie, computer, muri, porte, finestre, che questa e' una situazione di tutti i neo laureati ITALIANI.
3. L'intervistato non vuole mettere radici secolari ad Iglesias, ma dice una cosa che e' sotto gli occhi di tutti: dalla Sardegna partono tutti i giovani per una formazione post-lauream (doverosa per la crescita intellettuale di un ricercatore) all'estero, ma NON SANNO SE POTRANNO TORNARE PER FARE QUELLO CHE SANNO FARE. L'intervistato non vuole portare il CERN a Ginevra, sa benissimo che le sue conoscenze non sono spendibili direttamente nel mondo del lavoro a Iglesias, dice semplicemente che si stanno chiudendo tutte le porte (la si ricorda la riforma a costo zero della Moratti?).
4. La situazione sarda e' anche piu' drammatica di quella italiana in generale. L'industria non e' mai esistita, l'agricoltura e' in totale decadenza e non c'e' piu' gente che vuole lavorare la terra, non si puo' vivere di solo turismo. E' naturale che le nuove generazioni sarde sentano il peso di questa situazione, infatti se se ne vanno qui non rimane niente: solo una popolazione di via di invecchiamento e quella sarda e' tra le piu' longeve (della serie lunga agonia della Sardegna).
5. I professori non dovrebbero ridere dicendo che l'intervistato si sta lamentando. Io non sono il diretto interessato, ma mi sto incazzando come una bestia da parte sua perche' so quello che ha dovuto sopportare in questi anni di eccellente carriera universitaria. Alcuni non dovrebbero neanche girare per il dip. Bisogna leggere bene l'articolo... cazzo! Infatti e' colpa anche dei professori se esiste questa situazione, e quindi vediamo di non dirci cazzate per piacere.
Detto questo ciao a tutti
6 Comments:
Grazie per la opinione.
Per chi leggesse il blog, e comunque non sapesse di cosa si sta parlando, posto qui il link alla discussione originale e all'articolo.
Non c'e' problema per i post cancellati, puoi esprimere qualsivoglia opinione anche se scurrile. Non vi e' limite a quello che si puo' dire!
Comunque dovere per l'opinione, sono totalmente solidale con te.
Come al solito i pig-professor a cusa della loro superficialita' non leggono attentamente il contenuto dell'articolo
Allora, due cose: ti ho risposto sul mio blog, no problem, servono sempre gli interventi chiarificatori.
Vorrei spezzare una lancia a favore del giornalista che NON HA FATTO PASSARE MALE ALCUN MESSAGGIO, ma anzi ha detto esattamente quello che andava detto; l'unica osservazione si può fare al limite sui toni utilizzati (ma non sono altro che tecniche giornalistiche), per il resto i contenuti sono palesi.
So che i Prof mi stimano, e non ho dubbi su questo: ho dubbi sulla buonafede con cui si permettono di banalizzare e ridere su un problema serio, propagandando l'idea famosa che io "mi stia lamentando".
Forse l'analisi più seria del problema l'ha fatta Cartesio: il problema può essere ricondotto fondamentalmente a due livelli:
1) quello grammaticale;
2) quello politico-universitario.
Tenderei a scartare il primo perché comunque si parla di persone appartenenti ad una comunità universitaria.
Enrico cancella le tracce schifose dei post che sono da cancellare definitivamente, sennò sembra che ci siano 8000 commenti e non c'è nulla.
è per una questione d'ordine, un consiglio da amico.
E cancella pure i post dove si parla di "cancellare post", che fanno disordine e basta.
Ho letto tutto.
Ti ho chiamato in ballo, non perche' volevo trascinarti in una serie di discussioni eterne, ma perche' Quark sapesse che quello che dicevo era certificato da una persona seria, affidabile e onesta come te.
Caio
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